giovedì 24 febbraio 2011

Gira e rigira...

Gira e rigira poi alla fine torno sempre qua... già proprio così, gira e rigira.
Per quanto cerchi di spaziare, non riesco a frenare il mio istinto e mi ritrovo a seguire il percorso dritto, nonostante le sbandate prese e le botte ricevute.
Un'esempio ne è chiaramente l'ascolto ininterrotto del nuovo disco LIVE di Bryan Adams: BareBones.
Un semplice estratto di un fortunato tour acustico del rocker canadese.
Vorrei premettere una cosa:
Bryan per me non è "UN" punto di riferimento, nè "IL" punto di riferimento, è più che altro un "Oracolo", una divinità... il musicista che mi ha investito (stile Blues Brothers) con la sua luce e mi ha costretto ad imbracciare una Fender Stratocaster.

Nonostante la devozione negli anni si è spostata, gli studi mi hanno aiutato ad allargare gli orizzonti... non posso che fare a meno di ricordarmi quali siano state le mie origini.
Questo ritorno al dove ho cominciato e le sonorità che mi hanno ispirato mi ha portato a molti spunti di riflessione sul mio approccio con la musica, riflessioni che sto traducendo all'atto pratico in nuovi impulsi che diventano (spero) accelerazione del mio percorso.
Laciando stare la filosofia spicciola, che non sono capace di fare, mi volevo soffermare sul disco.
20 "canzoni", tutte interpretate con chitarra e pianoforte.
In ognuna di esse Bryan non si trattiene, esplode! La sua voce sovrasta: un bel pugno nell'occhio per i puritani della musica in acustico.
Negli anni ascoltando il Boss (bruce spiringsteen) e seguendo anche i suoi percorsi acustici ho imparato una lezione che mi portava a inseguire le atmosfere acustiche con intimità, leggerezza, e molta passione e sofferenza.
Bryan fa l'opposto, con uno spiccato senso di potere e controllo fuori dal comune: stravolge tutti i miei canoni.
Heaven, I do it for you, Here I am diventano manifesti, Please forgive Me una graziosa occasione per imitare il boss (seconda strofa) quasi a sottolineare quanto dicevo pocansi.
Il rocker Canadese fa quello che farebbe una qualsiasi persona davanti ad un falò in spiaggia, imbraccia una chitarra e CANTA.
Quello che mi trasmette sono delle emozioni primitive, qualcosa di facilmente intuibile e fruibile senza seghe da filosofia orientale... ciò mi porta a tornare indietro.
Alle radici del suono, alle radici di una composizione, alle radici della musica.

Consiglio a tutti un buon ascolto.
Fabio.

lunedì 7 febbraio 2011

Sartana non perdona...

Ci risiamo, ci risiamo... ormai mi ha preso la mania degli showreel grazie al suggerimento di Tinos Andronicus!
Devo dire un ottimo sistema per incastrare foto vecchie e nuove con alcuni provini che sto registrando con mio fratello Riccardo.
La novità della settimana è "Sartana non perdona, Dio forse si" che potete vedere sul mio canale youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=84JPdFO4D7Q

Colgo l'occasione per invitarvi ad iscrivervi al mio canale youtube! Sto cominicando a sfruttarne le possiblità... :)

Direte ma chi è sto Sartana?
Sartana è uno dei protagonisti degli spaghetti western, oltre che un nomignolo che mi hanno affibiato quando lavoravo su a Milano.
Per un approfondimento vi rimando alla pagina su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sartana

Non so come mi sia uscita sta canzone da spaghetti western, ma è una delle mie composizioni preferite e ho voluto usarla come sottofondo del mio showreel.
Ho scavato (non troppo a fondo) tra le varie foto che ho memorizzato sul mio hard disk esterno e ne ho selezionata qualcuna più significativa e/o forse più rappresentativa.
E' stato piacevole riscoprire alcune foto che mi vedevano protagonista di serate, soprattutto quando facevo da ospite speciale (special guest) alla Jackson Cage Band a Milano da buon chitarrista.

Per adesso nient'altro da aggiungere...
Fateme sapere che ne pensate del pezzo e/o delle foto commentando questo post.
Ciau a tutti,
Fabio.

martedì 1 febbraio 2011

rimettiamo mani...

Eccomi di nuovo qui dopo una lunga lunga lunga attesa.
Innanzi tutto prometto a me stesso che continuerò con la rassegna della presentazione delle mie chitarre, ma non oggi, oggi ho voglia di scrivere un po' liberamente...

In realtà non so che dire, sto rimettendo mano alla musica dopo un periodo di riflessione e indecisione. Tante volte mi domando:"ma chi me lo fa fare?" poi imbraccio la mia takamine, mi esce fuori una, due, poi tre, melodie e torno a scrivere spartiti etc etc.

Il mondo si muove nel frattempo, gira intorno a se stesso.
A Palermo le cose cambiano per rimanere sempre uguali, e vivo quasi con rassegnazione le notizie che leggo sui giornali.

Niente... mi impongo un qualche obiettivo in più per rendere la vita sempre più frizzante ed interessante, mai noiosa.
Alla prossima per altri aggiornamenti!

Fabio.